La ripresa primaverile della covata

La ripresa primaverile della covata

Le rilevazioni termometriche permettono di capire quando cessa la covata in autunno (vedi …..) e quando riprende in primavera. Come è noto, lo sviluppo della covata richiede che le api mantengano una temperatura attorno ai 35°, mentre d’inverno le api mantengono una temperatura variabile all’interno del glomere e soprattutto alla sua periferia (tra 20 e 30° al centro, attorno ai 9° in periferia). Un marcato aumento della temperatura registrato dai sensori indica pertanto con forte probabilità la presenza di covata (potrebbe anche darsi che il glomere si sposti e che il sensore, prima alla periferia del glomere, venga inglobato al centro).

Vediamo alcuni esempi. Il primo si riferisce all’arnia monitorata da beepro. La covata è iniziata il 15 febbraio: la temperatura dei sensori T1 e T2 è salita in due giorni da circa 15° a oltre 30°. La covata è probabilmente presente all’inizio solo nei telaini attorno a T2: la temperatura registrata da questo sensore è rimasta praticamente costante rispetto alle variazioni di temperatura esterna (mentre T1 mostra delle oscillazioni: più caldo durante il giorno, più freddo di notte), con una tendenza alla salita. Le oscillazioni di T1 diminuiscono col passare del tempo, così che è probabile che a fine febbraio ci sia covata anche lì. Anche la temperatura di T3 è in rimonta, ma certamente non c’è ancora covata, quantomeno vicino ai sensori.

SafariScreenSnapz020

Il grafico successivo mostra i dati registrati manualmente in un’altra arnia. Le temperatura dei due sensori interni oscillava tra 20-25° e 15-20° rispettivamente fin verso il 4 gennaio. Poi il sensore rappresentato dalla linea rossa ha cominciato ad indicare temperature sempre più alte, superando i 30° il 15 gennaio e superando i 33° il 19 gennaio. Da allora non è più sceso: sono cessate le oscillazioni, e la temperatura è in lento rialzo, quasi a 35° alla fine di febbraio. La covata non si è ancora estesa all’altro sensore. Si noti che la covata è partita proprio nel momento in cui le temperature esterne erano vicine al loro minimo, compatibilmente con l’ipotesi di Moebus presentata negli articoli Perché le api allevano larve in inverno? (1) e (2)).

temp_arnia_9

DA CONTINUARE CON ESTRATTI DELLE ARNIE MISURATE MANUALMENTE

Comments are closed.