L’ape mellifera è un’anomalia in natura. Mentre la maggior parte degli insetti che vivono nelle zone temperate si iberna, impiegando qualche trucco per evitare di essere danneggiati dal gelo (cercano rifugio in nascondigli relativamente caldi, o trascorrono l’inverno in uno stadio immaturo, o producono sostanze antigelo, o si disidratano: v. per esempio B. Heinrich, The hot-blooded insect. Strategies and mechanisms of thermoregulation, Berlin: Springer, 1993; oppure R. E. Lee e D. L. Denlinger, Insects at low temperatures, New York: Chapman & Hall, 1991), l’ape passa l’inverno in uno stato vigile e attivo. Per fare ciò, ha dovuto evolvere una serie di caratteristiche che le hanno permesso di abbandonare le sue origini tropicali e adattarsi a climi invernali freddi o estremamente freddi: ha dovuto imparare a scegliere nidi isolanti, sviluppare la capacità di costituire dei glomeri, elaborare delle tecniche di termoregolazione, costituire rilevanti scorte di cibo —sia semplicemente per nutrirsi che soprattutto per produrre l’energia necessaria per riscaldare—, riprodursi in grandi numeri per poter dare origine a una nuova colonia nella tarda primavera, e la capacità di sviluppare covata in pieno inverno (T. S. Seeley, Honeybee ecology. A study of adaptation in Social life, Princeton University Press, 1995, pp. 46-48).
La questione di cosa facciano le api in inverno nei climi temperati va vista in questo quadro. Gli stessi apicoltori non hanno molta esperienza diretta, perché nella stagione fredda si preferisce non disturbare le api, e quello che si sa poggia in buona parte sulle osservazioni dall’esterno. Cosa succede dentro l’arnia? Gli apicoltori sanno che le api si riuniscono in uno stretto glomere che le aiuta a mantenere una temperatura sufficiente a sopravvivere per mesi uscendo solo raramente. Ma cosa succede all’interno del glomere? Cosa e quanto mangiano le api in questo periodo? Ma soprattutto, cosa comporta il loro particolare metabolismo? Come gestiscono la bilancia idrica, visto che non possono uscire a bere né a defecare per lunghi periodi? A quali temperature possono resistere? Quando inizia la pausa invernale nella deposizione (ammesso che inizi), da quali fattori dipendono la sua fine il suo inizio e la sua fine?
L’obiettivo delle pagine in questa sezione è di mostrare come nella letteratura si è cercato di rispondere a queste e altre domande. Gli aspetti esaminati sono parecchi; per convenienza li raggruppo nei seguenti capitoli:
- Le api invernali
- il glomere
- La termoregolazione
- Covata invernale
- Il coma termico
- Il metabolismo respiratorio e regolazione dei liquidi
- la nutrizione invernale
cerca
argomenti più frequenti
Articoli recenti
- Lo sviluppo delle larve
- La costruzione del favo
- La raccolta del polline
- L’ape regina
- La sciamatura (filmati)
- Vari sistemi di monitoraggio delle arnie
- Le piante si adattano velocemente agli impollinatori disponibili
- Invecchiamento e capacità di apprendere nelle api invernali
- La ripresa primaverile della covata
- Il blocco di covata estivo