temperature esterne e termoregolazione del glomere: analisi termometrica

temperature esterne e termoregolazione del glomere: analisi termometrica

L. Fahrenholz,  I. Lamprecht e B. Schricker hanno condotto uno studio sulle temperature del glomere di una colonia registrando i dati termometrici per un intero inverno tramite delle termocoppie inserite in un’arnia da 5 telaini che permetteva un controllo visivo del posizionamento dei termometri (Thermal investigations of a honey bee colony: thermoregulation of the hive during summer and winter and heat production of members of different bee castesJournal of Comparative Physiology B, Sett. 1989, Volume 159 n°5, pp 551–560. Gli autori presentano anche un’indagine calorimetrica della produzione di calore di diversi individui, tra operaie, regine e fuchi, durante la stagione estiva, ma qui ci concentriamo sui dati invernali).

Lungo l’intero periodo esaminato (da ottobre a marzo), la temperatura media del centro del glomere è stata 21.3°; vi sono state fluttuazioni di 10°, sia verso l’alto che verso il basso, al cambiare della temperatura esterna, tra -12° a +10°. Alla periferia del glomere, la temperatura è stata in media di 11°, ed è rimasta regolarmente al di sotto della temperatura del centro.

Il primo grafico mostra la risposta del glomere al rapido diminuire della temperatura dopo il calare del sole in un giorno freddo di inizio febbraio:

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La temperatura ambiente (linea in basso) scende gradualmente da 0° a -12°. La linea centrale rappresenta la temperatura della periferia del glomere. Man mano che la temperatura esterna diminuisce, la periferia del glomere si raffredda per qualche tempo, poi si assesta attorno ai 6°, che è il minimo che le api devono mantenere. Il centro del glomere (linea in alto)reagisce molto più vistosamente, passando da circa 15° a oltre 25°. Verso la fine della linea la salita rallenta: al di sotto di -10°la temperatura centrale del glomere si assesta sul suo massimo.

Il grafico successivo mostra la reazione del glomere al crescere della temperatura esterna (linea in basso) quando sorge il sole: dai -10° del mattino presto ai 0° del momento più caldo della giornata.

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La linea centrale è ancora quella della periferia del glomere: all’inizio in pratica non reagisce all’aumento della temperatura esterna, ma guadagna qualche grado alla fine del riscaldamento. La temperatura del centro del glomere (linea in alto) è corrispondentemente lenta a reagire all’aumento della temperatura esterna (linea in basso), ma verso il momento più caldo della giornata le api si rilassano un po’ e la temperatura scende  di 7-8°. Tuttavia c’è un limite alla discesa: 15° sembra essere il limite minimo al di sotto del quale le api non lasciano scendere la temperatura del centro del glomere.

Le api reagiscono dunque più prontamente alle discese che non all’aumento della temperatura, come mostra il grafico successivo che rappresenta sul medesimo diagramma la reazione alle variazioni di temperatura del centro del glomere:

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La curva più in basso rappresenta la reazione ai cali di temperatura: da 0° a -2° non ritengono di dover stringere il glomere, ma appena diventa più freddo la temperatura del centro del glomere sale molto rapidamente, con un aumento di 15° corrispondente alla perdita di 10° della temperatura esterna. La reazione agli aumenti di temperatura (curva in alto), invece, è più lenta e moderata, con una diminuzione di 10° della temperatura del glomere rispetto a un aumento di 10° della temperatura esterna. Insomma, le api preferiscono non correre rischi.

Gli autori riprendono l’idea di autori precedenti secondo cui le api regolano la temperatura del centro del glomere in modo tale da mantenere più o meno costante quella della periferia, che non deve mai scendere al di sotto di 5° (vedi ………………………). Questa tesi, però, è contestata da altri autori: Möbus, in particolare, osserva che la periferi del glomere non può allo stesso tempo essere isolante nei confronti del freddo esterno ma conduttore di calore nei confronti del caldo interno: il riscaldamento della periferia, in particolare quando le temperature esterne diventano basse, deve avvenire in modo attivo (vedi Perché le api allevano larve in inverno? (1)), come in effetti le indagini termografiche hanno mostrato che avviene (v. temperature esterne e termoregolazione del glomere: analisi termografica)

 

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