Covata invernale in clima temperato (1)

Covata invernale in clima temperato (1)

Il primo studio sistematico e sperimentale dello sviluppo della covata in inverno si deve a Edward P. Jeffree, Winter Brood and pollen in honeybee colonies (Insectes Sociaux, September 1956, Volume 3, Issue 3, pp 417–422).

Le misurazioni hanno avuto luogo negli inverni tra il 1945 e il 1954, su colonie sane. Le colonie non sono state uccise ma esaminate ripetutamente, un minimo di due volte ma in alcuni casi fino a 7 volte. È stata misurata l’estensione delle celle contenente polline e delle celle di covata ed è stato valutato (tramite confronto fotografico, oppure pesando i telaini) il numero di api adulte.

In tutto sono state effettuate 357 ispezioni, tra settembre e marzo. I risultati sono riassunti in questa tabella (dell’autore, p. 418):

brood-and-pollen-aberdeen

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La prima colonna rappresenta la media del polline misurato mese per mese, in pollici quadrati; la seconda colonna riporta  l’estensione media della covata, in pollici quadrati. La terza colonna riporta il numero di colonie visitate in ciascun mese; e l’ultima colonna riporta la percentuale di colonie con covata.

Dalla tavola si evince che i mesi con meno covata sono ottobre e novembre, con una media di 2 pollici quadrati (= 13 cm2, cioè un cerchio del diametro di circa 3 cm). Ottobre è il mese con la maggior percentuale di famiglie prive di covata (= 86%), seguito da novembre (75%). A dicembre invece la superficie di covata è più ampia (mediamente 64 cm2, cioè un cerchio del raggio di 9 cm), e la covata è presente nel 58% delle famiglie. A gennaio la covata cresce ancora, e si trova in metà delle famiglie; a febbraio tutte le famiglie hanno covata.

Dall’esame dei dati individuali delle colonie esaminate 4 o più volte si nota che alcune hanno mantenuto la covata tutto l’inverno, altre hanno avuto un periodo di blocco prolungato, altre ancora hanno alternato periodi di pausa a periodi di covata (tab. 2; + indica la presenza di covata, il segno – indica l’assenza)

covata-invernale

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Jeffree nota (seguendo autori precedenti) che la covata si ferma prima che faccia veramente freddo, mentre con il freddo serio la covata riprende

Fin qui i risultati dell’autore. Un’osservazione: le perdite di api sono ben minori di quanto indicato da A. Avitable (Brood Rearing in Honeybee Colonies from Late Autumn to Early Spring, Journal of Apicultural Research, 1978, 17:2, 69-73, e riportato nell’articolo Covata invernale in clima freddo. Avitable parte da colonie di 23’000 api in novembre per trovarne 12’000 a marzo, mentre la colonia media di Jeffree conta 13’000 api a settembre e 10’000 a febbraio. Il divario è enorme, per cui almeno uno dei dati non è affidabile; va rlevato che mentre Jeffree stima il numero di api adulte, Avitable le conta esattamente, dopo averle ussise. Tuttavia questo metodo richiede di confrontare colonie diverse, mentre Jeffree confronta le medesime colonie in tempi diversi.

Per confrontare la pertinenza dei risultati di Jeffree alle nostre condizioni climatiche confrontiamo il clima invernale di Aberdeen con quello di Lugano (grafici tratti da it.climate-data.org):

Aberdeen:   aberdeen
Lugano:      lugano
Come si vede, nonostante Aberdeen sia molto più a nord le temperature medie invernali sono molto vicine. Non possiamo dunque escludere che i risultati abbiano qualche pertinenza anche per le regioni collinari subalpine.
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Nota sui diritti / reproduction rights

Le tavole sono riprodotte per gentile concessione dell’editore Springer. Sono originariamente apparse in Edward P. Jeffree, Winter Brood and pollen in honeybee coloniesInsectes Sociaux, September 1956, Volume 3, Issue 3, pp 417–422. Ogni ulteriore riproduzione è proibita.
The tables are republished by kind permission of Springer; they originally appeared in Edward P. Jeffree, Winter Brood and pollen in honeybee coloniesInsectes Sociaux, September 1956, Volume 3, Issue 3, pp 417–422. Further reproduction is prohibited.

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