Il turismo del Ticino confrontato col resto della Svizzera: pernottamenti e arrivi
Queste pagine raccolgono diagrammi che esprimono in forma grafica alcuni dati rilevanti sul turismo in Ticino (e, in misura minore, in Svizzera), e qualche contributo giornalistico sul tema del turismo: vai all’indice
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Arrivi e pernottamenti
Il grafico seguente illustra gli arrivi e i pernottamenti in Svizzera dal 1945. Gli arrivi crescono, con qualche oscillazione, lungo una linea piuttosto regolare. I pernottamenti oscillano in modo più vistoso, lungo una linea che la parabola disegnata non rappresenta molto bene: c’è stata una evidente salita dal dopoguerra ai primi anni ’70 del novecento, dopo di che i pernottamenti hanno continuato a fluttuare attorno a una linea grossomodo costante corrispondente a circa 35 milioni di pernottamenti. Il massimo assoluto è stato registrato nel 2008.

[dati: UST, USTAT, elaborazione D. Besomi]
Con pernottamenti che non crescono e arrivi che invece continuano ad avanzare, la durata media di soggiorno ovviamente decresce. Dunque: arrivano sempre più turisti, ma si fermano sempre meno. Il grafico seguente rappresenta l’andamento della durata media di soggiorno della Svizzera (linea nera), assieme a quella dei principali cantoni turistici.
I cantoni montani hanno una durata di soggiorno superiore alla media nazionale, durata che tuttavia diminuisce più rapidamente della media. Il Ticino ha media e andamento praticamente sovrapposto a quello nazionale. I cantoni cittadini hanno una media minore di quella nazionale, ma un andamento che decresce molto più lentamente (nel caso di BS, addirittura sale leggermente).

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
Se confrontiamo le oscillazioni dei pernottamenti nazionali con quelli del Ticino e con l’andamento del PIL, vediamo che sono sincrone. La correlazione indica in questo caso una relazione di causa ed effetto: quando l’economia avanza, c’è reddito a disposizione, una parte del quale viene spesa in turismo, e quindi i pernottamenti crescono. Viceversa in fase recessiva. Le oscillazioni del turismo sono più marcate in quanto il desiderio di viaggiare viene soddisfatto solo dopo aver soddisfatto i bisogni primari, così che piccole oscillazioni del reddito si traducono in forti oscillazioni nei pernottamenti.
Mentre il PIL reale cresce (+ 75% dal 1980 al 2014), i pernottamenti nazionali rimangono grossomodo costanti, mentre quelli ticinesi diminuiscono di oltre un terzo.

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
Arrivi e pernottamenti nei principali cantoni turistici
Pernottamenti: Due cantoni cittadini, ZH e BS, mostrano un’evoluzione dei pernottamenti nettamente superiore alla media nazionale (linea nera. Si noti che la linea cresce, mentre sappiamo che tendenzialmente i pernottamenti in Svizzera oscillano attorno ad un livello costante, a causa del fatto che il 1992 era un anno in cui il turismo stava decrescendo, rispetto al massimo raggiunto nel 1990). Altri due cantoni con turismo cittadino, GE e LU, sono in linea con la media nazionale. Gli altri cantoni sono al di sotto; TI e GR sono quelli che evidenziano il calo più marcato.

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
Il grafico seguente riporta la situazione negli arrivi, di nuovo con TI e GR a fare decisamente peggiod ella media nazionale:

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
Quote di mercato
I grafici seguenti mostrano quale parte del turismo nazionale viene catturata dai principali cantoni turistici. Ricordando che i pernottamenti nazionali evolvono lungo una linea essenzialmente stazionaria, linee orizzontali (come quelle di VD e BE: cantoni con regioni montane e regioni cittadine, le cui caratteristiche si compensano nel risultato complessivo) indicano un numero di pernottamenti grossomodo stabile; linee crescenti (LU, BS, ZH, GE: cioè i cantoni cittadini) indicano pernottamenti in crescita, più della media nazionale (e sono i cantoni che sorreggono la media nazionale); mentre linee decrescenti, GR, VS e TI) indicano un turismo in calo, che trascina verso il basso la media nazionale.

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
Per quanto riguarda gli arrivi, occorre ricordare che quelli svizzeri sono in crescita. I cantoni che perdono pernottamenti hanno anche arrivi decrescenti rispetto alla media nazionale (nel caso del Ticino, gli arrivi sono grossomodo costanti), mentre gli altri cantoni hanno arrivi crescenti; nei cantoni cittadini, in misura più ampia.

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
Paese di origine dei pernottanti
Scomponendo i pernottamenti in Svizzera per paese di origine dei pernottanti si ottiene il seguente diagramma:

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
La ripartizione percentuale corrispondente evolve come segue. A partire dagli anni 70 del novecento, il peso del turismo interno tende a crescere, seppure molto lentamente. I pernottamenti alberghieri di turisti stranieri restano comunque maggioritari (circa 55% contro 45% di turisti nazionali)

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
Il grafico seguente illustra l’evoluzione della percentuale di ospiti nazionali e stranieri catturati dal Ticino (va ricordato che il Ticino vede prevalere gli ospiti provenienti dalla Svizzera, in proporzione leggermente crescente fino ad arrivare a 60% contro 40% di stranieri nel 2014: v. questa pagina per i grafici corrispondenti). La diminuzione di svizzeri e stranieri procede lungo linee grossomodo parallele, anche se il calo degli stranieri (soprattutto dei tedeschi) è stato leggermente maggiore di quello degli svizzeri

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
(il calo leggermente maggiore degli stranieri è meglio visibile nel grafico disegnato a partire dal 1990)

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
Per quanto riguarda le nazionalità specifiche vediamo che in Ticino c’è una quota di italiani decisamente superiore a quella nazionale, per ovvie ragioni geografiche, e leggermente crescente. I pernottamenti da tutte le altre nazioni, tranne il Belgio, calano rispetto al resto della Svizzera. I tedeschi calano vistosamente oltre la media

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
La stagionalità: estate
Il turismo ticinese è marcatamente stagionale: i mesi tra novembre e marzo (a meno che la pasqua cada in quest’ultimo mese) vedono pochissimi turisti, meno del 20% del totale dei pernottamenti. I grafici seguenti paragonano il Ticino ad altri cantoni; per riflettere la specificità ticinese, la definizione di ‘estivo’ e invernale’ viene modificata rispetto alla terminologia dell’UST, che include aprile nell’inverno: questa tipologia è certo più adatta al turismo tradizionale delle stazioni montane, ma non riflette la realtà del Ticino e dei cantoni cittadini.
Il diagramma seguente mostra l’evoluzione nel tempo (ponendo pari a 100 i dati del 1992) i pernottamenti nel periodo estivo dei cantoni cittadini (raggruppati per semplificare il grafico, poiché mostrano le medesime caratteristiche), TI, cantoni montani (GR e VS) e resto della Svizzera. Anziché aumentare maggiormente nelle zone apparentemente più idonee al turismo estivo, i pernottamenti estivi crescono in misura decisamente maggiore nei cantoni cittadini.

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
Il diagramma seguente presenta i dati dei medesimi gruppi di cantoni in percentuale rispetto al turismo estivo della Svizzera:

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
Il grafico seguente riporta l’evoluzione degli arrivi estivi, a partire da un indice = 100

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
La stagionalità: inverno
Anche in inverno i cantoni coi risultati migliori sono quelli cittadini, mentre quelli che fanno peggio sono le stazioni montane:

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
Lo stesso risultato raggruppando cantoni cittadini (BS, GE, ZH), cantoni montani (VS, GR), quelli con entrambe le caratteristiche (BE, VD):

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
Il grafico seguente mostra il numero assoluto di pernottamenti durante l’inverno:

[dati: UST, elaborazione D. Besomi]
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